Rivus Seco
Battaglia prima guerra punica, in 15mm. Regolamento Crusader.
Siamo nel 200 e rotti a.C., da qualche parte in Spagna centrale, vicino al fiume El Rio Seco. Dopo una settimana di inseguimenti, un esercito di Cartaginesi è riuscito a seminare i Romani ed ora si appresta a passare il fiume, quando quei rompiscatole di Romani si rifanno vivi (da qui il detto: mejo un Romano a Roma a casa sua, che vicino a un fiume!)
Le forze in campo sono così composte:
– Ala sinistra cartaginese: comandante El Guapo (iberico D.O.C. come hamon serrano pata negra)
4 gruppi di fanteria leggera iberica, ma “matano” come la fanteria pesante (scutarii).
– Centro Cartaginese: comandante Amilcare Paullon (punico, ma non tutti i generali appartengono alla famiglia Barca!!!)
2 gruppi di galli (qualità media e NON impetuosi)
3 gruppi di galli ubriaconi (!?!?)
fanteria punica frombolieri balearici
fanteria leggera numida
– Ala destra cartaginese: comandante Preforax (galletto di Gallia)
cavalleria gallica (buone armature)
cavalleria iberica
cavalleria leggera iberica
2 elefanti (terrificanti!!!)
– Ala sinistra romana: Marco Livio Salinatore (generale serio e pacato, presidente onorario di una tabernae romana, nota per i suoi ludus simpaticus!) 1 legione completa (Velites, Hastati, Princeps e Triari)
1 gruppo di alleati italici
– Centro romano: Gaio Claudio Nerone (attento pianificatore)
1 legione completa (Velites, Hastati, Princeps e Triari)
1 gruppo di alleati italici
– Ala destra romana: Lucio Porcio Licinio (molto Porcio e anche un pò Gaio, ma grande trascinatore di soldati)
3 gruppi di cavalleria romana
cavalleria leggera numida
Extraordinarii (truppe scelte)
1 piccolo gruppo di Princeps (truppe sceltissime).
Il terreno sembra favorire una tattica difensivista dei Cartaginesi, che vicino al loro centro hanno una grande collina dolce, a sinistra un grande bosco rado e la destra è ancorata al fiume, ma visti gli schieramenti asimmetrici (la cavalleria cartaginese fronteggia una legione romana e la fanteria iberica fronteggia la cavalleria romana), il generale Amilcare Paullon decide di attaccare sia al centro che a sinistra e di tenere ferma la destra, forte dei “terrificanti” elefanti.
I Romani tentano l’antica tattica della “porta che si chiude lentamente e cigolando”: tenendo ferma la cavalleria dell’ala destra, quasi davanti al bosco, a sinistra cercano di spazzare la debole cavalleria punica, per poi avvolgere il centro cartaginese.
I comandanti punici; da sinistra a destra: Preforax, Amilcare Paullon e El Guapo; notare il famoso berretto punico dei due generali a destra, pare che fosse indossato sotto l’elmo, specie nei mesi invernali.
I comandanti romani; da sinistra a destra: Lucio Porcio Licinio, Gaio Claudio Nerone e Marco Livio Salinatore; notare che Porcio è veramente tale, visto che anche lui indossa (contro ogni norma di civitas) il famoso berretto punico!
Panoramica sugli schieramenti iniziali: a sinistra i Cartaginesi e a destra i Romani.
Schieramento visto dal lato dei Cartaginesi.
L’ala sinistra cartaginese, con tutte le cavallerie e i “terrificanti” elefanti.
Il centro cartaginese: protetti da un velo di fanterie leggere ci sono i Galli (NON impetuosi) e le fanterie puniche; in seconda schiera i galli ubriaconi (!?!?)
Ala destra romana: le cavallerie e le truppe scelte di fanteria.
Il centro romano: anche qui, i velites sono più numerosi del solito.
Primi movimenti.
Come pianificato, i Cartaginesi occupano la collina al centro, gli Iberici escono dal bosco e respingono la carica della cavalleria romana, che fugge in rotta, prontamente riorganizzata dal Porcio e respingono anche la carica dei cavalleggeri numidi: andale, andale, andale … arriba la carne de caballo!
Alla destra punica, per rallentare la marcia dei romani, l’impetuoso comandante gallico scatena uno dei suoi “terrificanti” pachidermi contro i velites, che scagliano i loro giavellotti, combattono in mischia e fanno fuggire a “zanne levate” il povero e “terrificante” animale.
Anche l’altro elefante viene utilizzato, ma contro il centro romano; il generale Nerone ha attentamente studiato il comportamento degli elefanti in combattimento e quindi ha deciso di portare in prima linea i princeps.
Preforax, continua la sua opera di rallentamento della sinistra romana, mandando avanti i cavalleggeri iberici, armati di un nuovo tipo di giavellotto: i puntaspilloness!
Mentre gli Iberi continuano la loro avanzata verso la cavalleria romana, al centro i frombolieri delle Baleari cominciano a dare prova della loro maestria, sulla pelle dei velites.
Il secondo elefante sta per raggiungre il suo sfortunato predecessore e per fare prima, passerà sopra i Galli (asfarrrtati); nel frattempo i cavalleggeri iberici, sperimentano i nuovi giavellotti puntaspilloness sui princeps, che hanno scavalcato gli hastati, che non hanno avuto nemmeno il tempo di combattere – non ci sono più i Romani di una volta 🙂
Per sicurezza, Preforax sta rileggendo il libretto delle istruzione dei puntaspilloness: “inserire il filo nella cruna dell’ago???” ;-)))
Gli Iberi dell’ala sinistra, avanzano inesorabilmente, debolmente contrastati dai cavalleggeri numidi.
I Cartaginesi hanno occupato la collina al centro: riusciranno a tenerla?
Strane manovre della destra romana: evidentemente è comandata da un Porcio! Una cavalleria dà le spalle al nemico, tutte le altre unità danno il fianco al nemico e solo il generale guarda in faccia il nemico, oltre ai poveri mercenari Numidi (più ne muoiono e meno ne devo pagare, disse il Porcio!!!)
L’impulsivo Preforax vuole fermare la legione dell’ala sinistra romana e dopo aver riletto le istruzioni dei puntaspillones, ritira i leggeri e fà avanzare le cavallerie galliche e iberiche, che se la vedranno con i princeps di entrambe le legioni.
Amilcare Paullon (punico, ma non tutti i generali appartengono alla famiglia Barca!!!) scende dalla collina per scacciare i velites: sarà una buona mossa?
Al centro i contendenti si affrontano sia con le fanterie leggere che con le pesanti, ma i Cartaginesi hanno abbandonato la collina: aiaiaiaiaiiiiii!
Esito dell’attacco di Preforax: le due cavallerie sono state respinte dai princeps e ora i cavalleggeri caricano i velites, dei quali si può apprezzare la famosa disposizione ad anfiteatro, la mejo contromossa dei velites contro le cavallerie leggere 😀
In alto: l’ala destra romana si è miracolosamente ricomposta e quel Porcio di generale romano ha riallineato tutte le sue truppe, per meglio accogliere la carica degli inarrestabili Iberici, ricordandosi che lui è la cerniera per l’antica tattica della “porta che si chiude lentamente e cigolando”.
In basso: il centro punico è sceso dalla collina per affrontare il centro romano, che lentamente sta cigolando verso destra!
L’ala destra romana ha sgominato le cavallerie puniche, che sono tutte in fuga.
Quel Porcio del generale romano, con le sue manovre poche ortodosse, ha portato in prima linea le fanterie scelte e con manovra avvolgente minaccia il fianco degli Iberici.
Atacque de los matadores: andale, andale, andaleeee!!!
Gli Iberici attaccano come delle “furie rosse”, ma nonostante il loro valore, la maggior disciplina e la forza delle fanterie scelte romane avrà il sopravvento.
Lo scontro al centro: i velites Romani sono insolitamente numerosi e infliggono perdite alle fanterie pesanti puniche.
L’antica e lenta tattica della “porta che si chiude cigolando”, comincia a dare i suoi frutti e mentre il centro romano impegna i Punici, la sinistra romana gira, gira, gira e cigola, cigola, cigola!!!
E la battaglia termina.
In alto, i veterani Romani hanno respinto tutti gli attacchi degli Iberici e la cavalleria romana è pronta ad attaccarli sul fianco.
Al centro lo scontro è incerto, ma non sembra che i Cartaginesi abbiano la forza per sfondare (se fossero rimasti sulla collina, chissà ???)
In basso la sinistra romana domina il campo e si prepara ad avviluppare il centro cartaginese.